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Un GRAZIE a Marco e Emanuela Bornati…

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Marco e Emanuela Bornati li ammiravo quando partecipavo al Galà di Brescia nel ’96, le bimbe della mia età si strappavano i capelli per avere un autografo da Marco! già a quel tempo erano il top per tutti e lo sarebbero stati per tutto il mondo e l’anno scorso hanno sbaragliato tutti al mondiale in australia. La disciplina della danza si rispecchiava in loro in modo ottimale, eleganza, armonia, affiatamento e tutto il meglio loro lo avevano. Rimpiango questo ritiro, ma dopotutto prima o poi…. Skatingidea aveva già accennato al loro ritiro, e ora Fabio Signorini con un’intervista e tante foto corona la loro uscita dalla stagione agonistica, noi possiamo solo mostrarvi una slide con le migliori foto e invitarvi a andare a sostenerli a ogni esibizione, sabato sera alla “notte delle stelle” a Monza sono stati particolari e originali con un’eleganza pazzesca, hanno ballato una canzona di Mia Martini cantata dal vivo da una bimba bravissima. Vi lascio all’intervista e alle foto e…

GRAZIE MARCO E EMANUELA PER LA BELLEZZA
CHE AVETE SAPUTO DARE AL NOSTRO SPORT

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Per Emanuela e Marco il fato ha intessuto una trama davvero preziosa e complicata. Nel 1999 vinsero in Australia uno dei tanti argenti della loro carriera, medaglia che poteva essere sicuramente di metallo più prezioso senza la dominante all’epoca delle giurie filo americane. L’oro del 2007, sempre sulla Gold Coast, potrebbe essere visto come una restituzione del maltolto, ma non c’è solo questo nella bella favola dei fratelli Bornati. Emanuela e Marco, la prima coppia danza italiana a vincere il titolo senior (Wuppertal 2002) cessarono l’attività insieme dopo i mondiali 2003 a Buenos Aires. Qualche problema fisico per Emanuela, la voglia di Marco di tentare una nuova avventura, la parentesi in coppia con Monica Coffele che portò al titolo iridato di Fresno 2004 e al bronzo dei mondiali di Roma nel 2005. Finita anche questa esperienza, Marco tornò a pattinare con Emanuela partecipando alle esibizioni, perché la passionaccia è difficile da chiudere nel cassetto e perché c’è sempre stato un folto pubblico di loro ammiratori che ha continuato ad invitarli nonostante tutto. Lentamente cominciò a farsi strada un’idea che aveva il sapore della sfida con se stessi: tornare alle gare. Perché nello sport agonistico smettere per 4 anni è un tempo biblico, e riprendere a pattinare con l’ambizione di andare subito alla caccia del titolo è davvero un “pensiero forte”. In Australia la bella favola ha avuto il finale da “vissero tutti felici e contenti”, con una gara condotta in testa dall’inizio alla fine.
Subito dopo, l’annuncio del ritiro dall’attività agonistica, una doccia freccia per i tanti tifosi che si aspettavano ancora qualche stagione di attività. Quando i grandi atleti decidono di chiudere, si scatena una sorta di egoismo viscerale negli appassionati che non conoscono le ragioni alla base di una scelta sempre dolorosa: ci si sente quasi derubati di qualcosa che ci appartiene, la possibilità di volgere lo sguardo al bello, un approdo sicuro, una sorta di garanzia assoluta. In questo senso Emanuela e Marco, nella vittoria così come nella sconfitta, non hanno mai deluso, sono sempre stati “gioia per gli occhi”.
Hanno vinto tanto ma forse ciò che li ha fatti amare maggiormente dal pubblico di tutto il mondo è stata la serenità con cui hanno accettato le sconfitte, anche quando non le meritavano. Un sorriso e via, con il solito tratto lieve, senza fare tragedie, senza mai una parola fuori posto. La stessa classe che hanno sempre mostrato in pista.

Come avete iniziato a pattinare?
-Per caso, trascinati da una nostra cugina, anche perché il pattinaggio artistico non sapevamo nemmeno cosa fosse fino ad allora.
Inizialmente affrontavate tutte le specialità. Quando e perchè avete deciso di praticare solo la danza?
-Siamo arrivati ad un punto in cui la scelta era inevitabile perché nell’artistico la nostra poca differenza di statura di certo non aiutava e il singolo lo praticavamo come allenamento integrativo alla coppia. La danza è stata da sempre il nostro vero amore!
Anno di inizio attività? Anno di inizio attività in coppia? Società di appartenenza?
-Settembre 1986. Coppia 1987 e la società di appartenenza è il Pattinaggio Travagliato
Anno di esordio in nazionale?
-Coppa di Germania nel 1991
Tanti allenatori vi hanno seguito nel vostro lungo percorso. Qual’è stato il vostro rapporto con loro?
-Di stima e di amicizia, li consideriamo tutti come fossero dei nostri fratelli. Ognuno di loro ci ha dato qualcosa di fondamentale per i risultati che abbiamo raggiunto.
Avete vinto la prima edizione dei mondiali junior (Bucaramanga 1995) e il primo titolo senior di danza per la nazionale italiana (Wuppertal 2002): non vi siete sentiti un po’ dei predestinati al successo?
-Ci siamo trovati nel posto giusto al momento giusto….
Nella vostra carriera, in una certa fase, avete incontrato più difficoltà a vincere in Italia che all’estero: come ve lo spiegate?
-Diciamo che ai campionati italiani non ci siamo presentati mai al top della nostra forma in quanto nella stagione invernale abbiamo sempre trovato grosse difficoltà ad allenarci perché non disponevamo di strutture coperte. Poi forse tutti si aspettavano da noi sempre qual’cosa di più e non sempre è possibile.
Qual’è la coppia avversaria che avete stimato di più?
-Senz’altro Michela Pizzi e Fabio Grossi, in pista per la bravura e al di fuori per la loro semplicità!
La delusione più grande?
-Il secondo posto agli Italiani 2007…….
Wuppertal 2002 , finale di gara incertissimo, esce la classifica che vi vede in cima al mondo. Qual’è stata la vostra prima reazione? Cosa ricordate di quel momento?
-Com’è ovvio di grande felicità e incredulità, abbiamo visto Leonardo Amadio rotolarsi giù dalle gradinate con la classifica in mano e data la notizia siamo stati circondati da tutti i ragazzi della nazionale che ci hanno intonato cori e portati in trionfo. Grande commozione!
1Tanti anni in Nazionale: con quali atleti avete stretto il rapporto di maggiore amicizia?
-Difficile stilare un elenco perché in nazionale abbiamo trascorso tanti anni e gareggiato con almeno due generazioni diverse di compagni. Faremmo forse prima a dire con chi non ci siamo trovati bene, ma è meglio non farlo……
Per te Emanuela dopo i mondiali di Buenos Aires si interrompe momentaneamente la tua attività: com’è stato vedere Marco proseguire con un’altra partner?
-In principio strano però non avevo rimpianti e quindi sono stata la loro prima tifosa
Mondiali 2004 a Fresno, titolo iridato all’esordio con Monica Coffele: c’è da sentirsi dei fenomeni… Come hai vissuto tu Marco questa stagione?
Il 2004 è stato veramente un anno da sogno, grandi allenamenti e grandi risultati, ma non mi sono mai sentito un fenomeno
Con Monica avete cessato l’attività perchè si era esaurita la vostra storia di coppia al di fuori della pista o perché in pista non andavate più d’accordo?
Il 2005 è stato l’esatto contrario dell’anno precedente, disaccordi in pista e fuori quindi la scelta è stata sofferta ma inevitabile!
Nel 2006 avete ripreso a pattinare insieme solo per spettacoli ed esibizioni: chi è stato il primo di voi a dire “torniamo a gareggiare”?
-Sicuramente Emanuela, stimolata dai numerosi riscontri positivi nelle varie esibizioni, poi ulteriormente convinta dal nostro coach Ivan Rota.
E’ stata una voglia di rivincita contro qualcosa o qualcuno o la necessità di mettersi alla prova, una sorta di sfida contro voi stessi?
-Prima di tutto una sfida con noi stessi e di pari passo la voglia di chiudere la nostra carriera in bellezza.
Quando avete ripreso nei vostri sogni puntavate al titolo o vi bastava “esserci”? in fin dei conti Emanuela a livello agonistico era ferma da quattro anni…
-Noi non sognavamo ma volevamo riportare a casa di nuovo il titolo mondiale: poi se fosse andata diversamente l’avremmo presa con filosofia e accettata come tante altre sconfitte! Ma così non è stato!!!!
Qual’è stato a vostro giudizio il vostro migliore programma di gara? E il brano che vi ha dato più emozione interpretare?
-Secondo noi il programma libero di quest’anno unisce entrambe le cose. Diciamo che ci è stato “cucito” addosso e quindi per noi è risultato semplice lasciarsi trasportare sia dalla musica che dall’interpretazione.
Dal momento in cui avete ripreso siete stati sempre decisi nel sostenere che avreste fatto una sola stagione. Una volta vinto il titolo qualcuno pensava che avreste cambiato idea e sfruttato “l’onda” e invece no. Voglia di chiudere da vincenti, fatica a conciliare l’attività sportiva con il lavoro o mancanza di motivazioni per andare avanti?
-La nostra carriera è stata abbastanza lunga, quello che volevamo l’abbiamo ottenuto e ad un certo punto della vita bisogna prendere delle decisioni, gli allenamenti e il lavoro combinati insieme sono abbastanza estenuanti quindi se ci deve essere uno stop è meglio sicuramente farlo da vincenti!
Com’è la vostra vita adesso senza il pattinaggio inteso a livello agonistico? Quali sono i vostri interessi al di fuori dell’ambiente?
-Sono solo pochi mesi che non facciamo agonismo e quindi a parte il lavoro che impegna molte ore del giorno e per Marco anche della notte per il resto siamo ancora un po’ “spaesati”: io (Emanuela)ho iniziato ad insegnare e mi diverto.
Progetti per il futuro?
-Futuro prossimo continuare ad esibirci per il pubblico e in quello un po’ più lontano essere dei bravi allenatori.
Tra le giovani coppie italiane chi pensate possa raccogliere la vostra eredità?
-……noi lo auguriamo a tutti!!!!!

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