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Notte prima della gara – Storytelling Gruppo Diamante

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Sono stati due giorni intensi, qui a Matosinhos. Non solo per me, non solo per noi ma un po’ per tutti.
Tutti i disguidi legati alla pista, le ruote, ma cosa metto? Le 88? Ma come è possibile scivolare con le 88? Non è possibile. Invece è possibile. O forse no.
Le voci sulla pista: la levigano, non la levigano, metti la cera, togli la cera, Daniel San.

Non tutto disguidi però, non tutto ansia.
Uno dei momenti che sicuramente mi ha colpito e che mi porterò a casa da questo europeo è il briefing a bordo pista. Dopo un viaggio ricco di risate, cavolate e chi più ne ha più ne metta, è arrivato il momento più serio di tutti.
Seduti sugli spalti, abbiamo fatto quello che fanno tutti i gruppi arrivati in una pista nuova: abbiamo preso i punti di riferimento. Uno dei momenti che mi fa capire quanto ognuno di noi tenga alla coreografia ed alla sua esecuzione. Un momento di vero “fare gruppo”. Mi piace sempre molto guardare gli occhi delle mie compagne. Tutti fissi sul nostro allenatore, con una concentrazione che nessun professore vedrà mai a scuola. E’ in questi istanti che mi rendo conto dell’importanza del primo ingrediente di un pattinatore: la passione, estrema passione.
Quegli occhi, tutti concentrati sulla pista, a carpire ogni sfumatura del palazzetto, cercando di comprendere dove si dovrà essere ad ogni singola nota musicale. Ogni movimento codificato fino all’estremo, ogni passo fissato come su un diagramma cartesiano disegnato sul fondo di gara.

Un allenamento, una cena in allegria e tutti a dormire.

La sveglia non è suonata troppo presto, ma la colazione è decisamente stata troppa. Tutti in palazzetto, c’è la prova ufficiale.
Ma come ci pettiniamo?
Come al solito.
Ma trucco?
Anche.
Ok.
Sempre meglio essere sicuri. La parte divertente è che molte volte sono io a rispondere a queste domande, per quanto di trucchi sappia solo che sono “l’insieme di quelle cose che si mettono in faccia per sembrare più belli, o semplicemente diversi”. Che cosa sia un eye liner o un mascara è e rimarrà un mistero per me.
Dopo la prova un’altra prova, ma nella pista di allenamento. Dopo l’allenamento nella pista di allenamento una cerimonia di apertura, ma non nella pista da allenamento, nel palazzetto, quello vero.
Come tutte le cerimonie di apertura non possono mancare i sorrisi e i bastoni da selfie, i loro migliori amici. Un boato scoppia all’annuncio della sfilata della delegazione italiana. Orgoglio nazionale misto a voglia di far vedere chi siamo a tutta Europa.

Ora in albergo, con un occhio chiuso perché devo dormire e uno aperto perché voglio scrivere. Uno chiuso perché devo riposare per la gara e uno aperto perché non riesco a non pensare a domani.

Notte prima della gara.
Notte prima di un grande giorno. So che non so come andrà, ma comunque vada andrà bene. Perché in un viaggio non conta solo il traguardo ma il percorso che si compie per raggiungerlo.

Ok, anche l’altro occhio si sta chiudendo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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