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La rivoluzione del sistema di punteggio nel ghiaccio: l’esperienza di Sonia Bianchetti

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Nell’intervista appena uscita, Massimo Giraldi parla anche di RollArt affermando che le novità sono per lui fonte di entusiasmo e che “le variazioni che questo metodo sta imponendo, portano dei pro e dei contro”

Nell’attesa di sentire le opinioni dei diretti protagonisti riguardo ai campionati italiani e all’introduzione del nuovo sistema di valutazione, da cui hanno preso forma i regolamenti internazionali usciti in questi giorni, vi presentiamo l’intervista da noi realizzata a Sonia Bianchetti eminenza dell’ISU per oltre 25 anni e tutt’ora attiva con articoli ed interviste nell’opera di promozione e cura del pattinaggio di figura su ghiaccio.

Abbiamo chiesto a Sonia di illustrarci le origini e le difficoltà incontrate dal sistema di valutazione ISU dal quale RollArt trae origine, al fine di avere una visione che, arrivando dall’interno dell’ambito, possa essere il più chiara possibile e possa aiutarci, illuminarci ulteriormente, in questa fase di avvicinamento a RollArt.

Un grande onore e una grande gioia poter intervistare Sonia Bianchetti

Alle soglie del passaggio definitivo al sistema di valutazione RollArt per il pattinaggio a rotelle, alcune riflessioni che speriamo possano risultare interessanti approfondimenti

L’innovazione del sistema di valutazione nel ghiaccio

Da dove nasce?

Il nuovo programma di giudizio è stato annunciato nel 2002 dall’allora Presidente dell’ISU, Ottavio Cinquanta, durante una conferenza stampa a seguito dello scandalo di Salt Lake City. Il nuovo programma, estrapolato da quello inventato da Bruno Grandi Presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica Artistica, era stato presentato come una sua invenzione e come la soluzione a tutti i problemi di giudizio del nostro sport. Nessuno ne aveva sentito parlare prima né era stato discusso e valutato con i tecnici in carica per comprendere quali conseguenze avrebbe potuto avere sullo sport. Il programma è stato poi presentato come un “progetto” al Congresso dell’ISU (International Skating Union) svoltosi a Kyoto nel giugno 2002 che lo ha approvato come tale. Il “progetto” quindi, purtroppo è diventato un programma definitivo ed è stato adottato per tutti i Campionati e i Grand Prix ISU, Senior e Junior, già nella stagione 2004-2005 e anche per le Olimpiadi del 2006 a Torino.

Quali problemi Lei ha aveva potuto osservare dopo l’inserimento di questo sistema?

La prima cosa che mi aveva colpito era l’eliminazione dello storico punteggio 6.0 che per più di 100 anni aveva rappresentato la perfezione e il sogno di ciascun atleta. La seconda cosa era che il nuovo sistema prescriveva un numero massimo di elementi ( salti, combinazioni di salti o sequenze , piroette o sequenze di passi) che un pattinatore poteva eseguire nel programma libero. A tutti questi elementi veniva assegnato un fattore di difficoltà. Purtroppo in uno sport come il pattinaggio dove il valore di un elemento, sia esso un salto ,una piroetta o una sequenza di passi non è determinato dal suo nome o dal numero di rotazioni ma da un infinito numero di varianti , il valore oggettivo di un elemento non esiste . Inoltre ogni elemento che superava il numero massimo previsto sarebbe stato considerato un “extra element” e non avrebbe ricevuto alcun credito. In altre parole il Programma Libero sarebbe diventato uno Programma Corto più lungo con limiti strettissimi alla creatività di ogni pattinatore.

Anno dopo anno sono stati aggiunti particolari per raggiungere i livelli più alti nelle piroette e nei passi rendendo le regole troppo complicate per la maggior parte degli atleti. Durante I programmi i pattinatori essenzialmente corrono da un salto all’altro e, fin troppo spesso, da una caduta all’altra. L’impressione è che stiano sempre combattendo con troppi salti, troppe variazioni di posizione nelle piroette e perfino troppe limitazioni nelle sequenze di passi. La conseguenza è che la maggior parte dei programmi sono uguali indipendentemente dalla musica scelta che fin troppo spesso non ha niente a che fare con la coreografia del programma. Si è persa quella che era l’unicità del nostro sport : la musicalità e l’arte.

Quanto la Sua opinione era/è condivisa da altri esponenti del mondo del ghiaccio?

Da quanto mi risulta è opinione molto condivisa che il pattinaggio artistico abbia perso gran parte della sua popolarità e del suo fascino a causa di regolamenti troppo complicati che premiano principalmente le difficoltà tecniche in uno sport dove la parte artistica giocava un ruolo molto importante. Fortunatamente anche i dirigenti dell’ISU sembrano aver capito la necessità di un radicale cambiamento.

Il pubblico come le sembra abbia accolto, negli anni, questo “nuovo pattinaggio”?

Purtroppo non bene. Lo dimostrano le varie statistiche sulla popolarità e il gradimento dei vari sport. Il pubblico non apprezza i troppi errori e le numerose cadute e tanto meno la mancanza di originalità e creatività . I programmi sono tutti uguali e i punteggi sono spesso incomprensibili alla maggior parte degli spettatori.

Nell’ultima stagione, anche la commissione tecnica dell’Isu guidata da F. Bianchetti, ha preso in considerazione limiti/problematiche del sistema tanto che, a fine Giugno ha emanato alcune rettifiche (ISUOA Sport ).

Ritiene effettivamente queste modifiche utili ed esaustive?

Utili senz’altro si. Esaustive sicuramente no. Comunque non c’è dubbio che le modifiche introdotte vadano nella direzione giusta.

Soffermiamoci su quello che ci pare essere il problema principale.

Standardizzazione, mancanza di creatività a causa delle troppe regole e richieste pro-punti e della poca libertà, più importanza alla quantità di cose fatte che all’appropriatezza dei gesti-disegni-passi-passaggi rispetto alla musica e all’idea del programma quindi alla qualità dell’insieme e spesso anche dei singoli elementi, aspetto coreografico molto soffocato.

Insomma, la poca attenzione all’aspetto artistico che, se non frenata, finisce per togliere al pattinaggio quella dimensione che lo rende ciò che è nella sua originale essenza

Le chiediamo quindi, crede vi sia qualche altra cosa possibile da fare per equilibrare meglio il punteggio dei components con la parte tecnica? E come tenere in debito conto il valore dell’aspetto coreografico, interpretativo, espressivo, la capacità di introiezione e proiezione, insomma tutto quanto deve rendere la disciplina artistica? Ritiene quindi che vi siano altre modifiche che l’ISU dovrebbe valutare?

A mio avviso , fin tanto che il sistema in uso non verrà completamente rivisto, sarebbe consigliabile:

  1. Ridurre il numero di salti nel pattinaggio libero;
  2. Non assegnare alcun valore ai salti, o salti lanciati nelle coppie, in caso di cadute;

  3. Abolire le cosiddette “features” nelle piroette e nelle sequenze di passi, e assegnare solo un valore base a ciascun tipo di piroetta, come si fa nei salti, e poi lasciare ai giudici il compito di premiare le piroette meglio eseguite, più difficili e originali usando i punteggi a loro disposizione, i cosiddetti “ grade of execution marks” da quest’anno passati da -3+3 a -5 +5 . Questo stimolerebbe la creatività dei pattinatori, darebbe maggior importanza alle qualità basi delle piroette, velocità, bellezza delle posizioni, centratura della piroetta stessa, e ci eviterebbe di vedere quegli orrori che vediamo oggi, specialmente nelle piroette basse o le contorsioni in quelle angelo.

  4. Altra modifica a mio avviso molto importante sarebbe quella di ridurre a tre il numero dei Program Components (vedi sotto) e, unicamente per il programma libero, sarebbe altresì una buona idea aumentare il valore percentuale dei Program Components portandolo al 60%.

Skating Technique : skating skills, transitions e passi di collegamento

Composizione del programma: che comprende coreografia, interpretazione e espressione della musica.

Performance Execution : dove i giudici devono considerare l’insieme del programma che comprende la capacità del pattinatore di esprimersi, di trasmettere emozioni ma anche i vari piccoli errori comprese le cadute

A distanza di anni dalla prima introduzione questo sistema ci troviamo spesso a seguire gare di pattinaggio su ghiaccio in cui sentiamo che gli atleti e i loro programmi vengono descritti e valutati esclusivamente tramite ed in funzione di numeri, come valuta questa tendenza che ovviamente influenza in particolare i nuovi-giovani appassionati?

Purtroppo questa è la conseguenza naturale del sistema che ha reso il pattinaggio artistico uno sport “matematico”. Tutto deve potersi valutare con dei numeri. Da qui la necessità di descrivere ogni posizione in una piroetta, per esempio, con dei dettagli assurdi che nessuno è in grado di vedere se non i cosi detti membri dei “ Technical Panels” che possono rivedere i vari elementi al rallentatore. Questo non giova certamente alla popolarità del nostro sport.

Al pattinaggio su ghiaccio, c’è ancora qualcosa che manca oggi come oggi?

Nel pattinaggio su ghiaccio è di vitale importanza differenziare il Programma Corto dal Programma libero . Attualmente la sola differenza sta nella durata dei due programmi.

Fortunatamente la possibilità di sostituire l’attuale “Programma Libero” con un “Programma Artistico o Creativo” è realistica. Il mio augurio più sentito è che una proposta venga al più presto studiata dalla Commissione Tecnica e sottoposta al prossimo Congresso dell’ISU.

Come sappiamo, anche ai recenti campionati italiani FISR gli atleti delle categorie senior sono stati valutati parallelamente al sistema 0-10, con il sistema RollArt per effettuare una ulteriore sperimentazione del sistema che diverrà ufficiale a partire da dopo i mondiali 2018. (Mouilleron-Le-Captif 1/13 Ottobre)

Alla luce delle Sue parole e dell’imminente cambiamento, non possiamo che augurarci che il team guidato da Nicola Genchi tenga in considerazione i difetti/limiti, di cui abbiamo analizzato origini e conseguenze, relativi al sistema ISU da cui RollArt prende ispirazione e non incorra così negli stessi problemi occorsi al pattinaggio su ghiaccio.

Ringraziamo enormemente Sonia Bianchetti per la disponibilità, la competenza, l’amore e la dedizione al pattinaggio.

Le e ci auguriamo che anche nel settore Figure Skating ISU il sistema di valutazione possa sì contribuire a far crescere la disciplina ma tornando a valorizzarne la vera essenza e non snaturandola.

Intervista a cura di Ilaria Botturi

Foto Stefano Albanesi

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