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Segreti e anteprime per Tarlazzi – Lucaroni. Quirini:”Senza la componente artistica un bel salto conta poco”.

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-Rebecca, in coppia avete intrapreso un percorso velocissimo, come è nata l’idea di fare coppia e come vi siete trovati l’uno con l’altro?
-Dopo i successi degli scorsi anni e dopo lo scioglimento della coppia precedente, volevo continuare in questa specialità, quindi ho visto in Luca il possibile nuovo partner all’altezza delle mie aspettative e al momento “libero”.
Ci siamo trovati subito bene e non discutiamo praticamente mai.

-Luca, una coreografa dell’Arena di Verona vedendo i tuoi programmi ti ha paragonato ad un angelo, a chi ti ispiri quando pattini e come ti vedi in un futuro quando smetterai?
-Sicuramente mi ispiro a Luca D’Alisera, è lui il mio punto di riferimento come campione!
In futuro vorrei intraprendere una carriera di allenatore aspirando a diventare come Gabriele o appunto come Luca D’Alisera anche se è difficile!

-Rebecca cosa pensi dovere migliorare in singolo e in coppia?
-In entrambe le specialità so di dover lavorare molto sulla componente artistica mentre per quanto riguarda la componente tecnica devo migliorare la pulizia dei salti.

Rebecca in singolo hai presentato nuovi elementi tecnici di notevole spessore, tra i quali la nuovissima Tarlazzi-Spin e nei salti riesci a fare oltre al doppio axel anche i tripli come salcow e toeloop completando le rotazioni, a chi devi l’evoluzione tecnica di quest’ultimo anno?
-Per quanto riguarda la trottola, mia mamma mi ha suggerito di provare questo elemento presentato da Sasha Cohen vista la mia mobilità da ginnasta; Nei salti, invece, il mio segreto è Michele Terruzzi ed è proprio a lui che devo i miei progressi di questo anno!

-Gabriele, abbiamo visto delle coreografie stratosferiche per i programmi di Luca come scegli le musiche e lavori anche senza i pattini quando monti le coreografie con i tuoi atleti?
-Le coreografie sono il frutto di una collaborazione tra me e Sandro Guerra e di conseguenza anche le musiche utilizzate sono state scelte di comune accordo.
Venendo dalla danza pretendo che i miei atleti lavorino molto sulla componente artistica prima con le scarpe e poi con i pattini! Secondo me il salto perfetto va incastonato nella coreografia perfetta, senza la coreografia e la parte artistica il salto conta poco da solo!

Rebecca e Luca, l’impressione che si ha vedendo Gabriele allenare è che sia un insegnante severo è come sembra?
-Lui è severo perché vuole spronarci a fare le cose bene impegnandoci al massimo per ottenere i risultati migliori nel minor tempo possibile!

-Rebecca, il fatto di sapere che tutti ti guardano e riconoscono il tuo talento, e di aiuto o ti pesa?
-Molto spesso pesa… I miei fan mi mandano messaggi d’incoraggiamento però la responsabilità è alta e affrontare le gare è sempre molto difficile.

-Luca, Hai affrontato due gare molto impegnative dal punto di vista fisico, che tipo di preparazione atletica svolgi?
-Lavoro 5 giorni a settimana per 3 ore nella palestra New Phisio seguito dai preparatori atletici e fisioterapisti Gianni Colella e Barbara Piellucci che mi seguono in tutte le fasi della mia preparazione. Oltre al potenziamento faccio ginnastica posturale e propriocettiva e chi mi segue mi monitora anche dal punto di vista muscolare tenendo sempre aggiornato il mio allenatore, ho una grande equipe che lavora per me

-Luca, Cosa ti piacerebbe cambiare della tua carriera di pattinatore se potessi tornare indietro?

-Ciò che rimpiango è non aver dato il meglio di me al mondiale dell’anno scorso! L’emozione del primo mondiale può giocare brutti scherzi, Reus sarà sicuramente diverso! L’anno scorso avevo solo una gara in mente e l’ansia era concentrata solo su quella. Quest’anno avendo più gare da affrontare, la tensione sarà sicuramente più suddivisa. Il percorso che sto affrontando con Gabriele è per cercare una maturità psicologica che si crea con l’esperienza!

-Il titolo per voi era scontato o pensavate di dover lottare con qualcuno?
-Non è mai scontata nessuna gara ma ci sentivamo abbastanza sicuri in quanto abbiamo presentato elementi di elevata difficoltà. Puntavamo al titolo italiano ma in gara tutto può succedere!

-Chi temete di più al mondiale a Reus?
-Sicuramente in coppia temiamo di più il Made in Italy perché nelle coppie artistico l’Italia è ancora la migliore al mondo, in singolo, invece sarà una gara da combattere con il padrone di casa; per questo con Luca stiamo preparando un nuovo programma molto originale con una musica creata appositamente per lui da Maxime Rodriguez il noto compositore dei campioni del ghiaccio!

Intervista di Marco Pescatori

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