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Promesse del pattinaggio a rotelle: la coppia artistico Belluzzo – Gambardella

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Mentre la nostra nazionale di Pattinaggio Artistico è impegnata nei vari Campionati internazionali ed europei, incontriamo, con il fotografo Giovanni Cingolani, una coppia di ragazzi che quest’anno al loro primo anno di categoria Senior si sono guadagnati una maglia nella squadra nazionale che ha disputato il Campionato Europeo svoltosi ad agosto a Roccaraso, piazzandosi al quarto posto. Un coppia giovanissima ma che sicuramente ci lascia ben sperare in un momento in cui la nostra nazionale si trova in una fase di cambio generazionale.

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Quando sei nato e dove vivi?

FRANCESCO : sono nato a Roma il 30 ottobre 1990 e vivo a Roma
ALESSIA : Sono nata il 30 Gennaio 1997 e vivo a Roma

Cosa fai nella vita oltre che pattinare?

FRANCESCO : durante il giorno oltre che pattinare lavoro come tassista sempre a Roma e nel poco tempo libero cerco di curare amicizie e vita sentimentale
ALESSIA : Studio, frequento il quinto anno al Liceo Scientifico Cannizzaro di Roma

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Quali sono i tuoi interessi oltre al pattinaggio?

FRANCESCO : Il mio hobby preferito è coltivare bonsai e ho una grande passione per le due ruote!
ALESSIA : Mi piace stare con i miei amici, andare a ballare, uscire e distrami quando ho
del tempo libero. Mi piace viaggiare, vedere e conoscere posti nuovi. Sarebbe splendido avere l’opportunità di poter girare il mondo con il pattinaggio.

Quando hai iniziato a pattinare, come nasce la passione?

FRANCESCO : Ho iniziato a pattinare nel 2000 all’età di dieci anni, quasi per gioco, invitato dalle mie cugine a partecipare a questo corso di pattinaggio per raggiungere un numero minimo di iscritti e da li a poco a poco mi sono appassionato a questo sport.
ALESSIA : Mi sono avvicinata al pattinaggio durante l’autunno del 2002, avevo cinque anni. Abitando all’Eur spesso con mia madre passavamo davanti l’impianto delle Tre Fontane, un giorno decidemmo di entrare e provare… Da quella prima volta, i pattini non li ho più tolti!

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Quanto ti alleni e dove con chi?

FRANCESCO : Mi alleno tutti i giorni al Divino Amore, due ore in pista e palestra tre volte alla settimana. I miei allenatori sono Marianna Clissa e Alessandro Bontempi e nel singolo è presente in pista anche la mia prima allenatrice, con la quale ho cominciato a muovere i miei primi passi sui pattini, Sara Lombardozzi.
ALESSIA : Mi alleno a Roma al Circolo Sportivo Millevoi del Divino Amore sia in coppia
con Francesco Belluzzo che in singolo. Tutti i giorni, due ore al giorno di entrambe le specialità e poi preparazione atletica in giorni specifici della settimana a seconda del periodo dell’anno. I miei allenatori sono Marianna Clissa, Alessandro Bontempi e Sara Lombardozzi. Sotto gare, durante il periodo estivo in preparazione degli Italiani mi alleno sia la mattina che il pomeriggio alternando le due specialitá a seconda degli orari lavorativi di Francesco; la sera poi (a giorni alterni) la preparazione atletica.

Com’è la tua giornata tipica sotto gara?

FRANCESCO : Una giornata tipica sotto gara è abbastanza faticosa. È composta in genere da doppi allenamenti in pista e quando non c’è il secondo allenamento c’è comunque una preparazione atletica con le scarpe
ALESSIA : Sotto gare, durante il periodo estivo in preparazione degli Italiani, mi alleno sia la mattina che il pomeriggio alternando le due specialitá a seconda degli orari lavorativi di Francesco; la sera poi (a giorni alterni) la preparazione atletica.

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Che effetto fa la parola “europeo” per te? impressioni emozioni…

FRANCESCO : L’europeo è stato un traguardo importante, per noi, soprattutto perchè
arrivato subito al nostro primo anno senior. È stata un’esperienza molto bella e che sicuramente ci ha fatto crescere ancora di più.
La sensazione di indossare la maglia della nazionale è unica, adesso ci aspetta tanto lavoro per continuare ad essere li.
ALESSIA : Un’emozione lunga un sogno. È stata la mia prima convocazione come atleta azzurra. Vestire la maglia della nazionale per la prima volta è bellissimo ma allo stesso tempo è molto dura; devi essere capace di gestire emozioni enormi (più grandi di te) e intense, la pressione addosso poi è tanta. In quei giorni camminavo a 10 metri da terra. Era un susseguirsi di novità.
Stare accanto a coloro che ammiravi sempre da lontano e sugli spalti lascia un segno indelebile.
È stata una grande possibilità di crescita sia come atleta che come persona, riuscire a confrontarsi con persone (i tuoi compagni di squadra e non solo) che vivono il pattinaggio proprio come lo vivo io; cioè come la nostra passione più grande, per cui noi ogni giorno sacrifichiamo tutto.
L’adrenalina era tantissima e la voglia di entrare in pista ancora di più!! L’Europeo è stato desiderato tanto, voluto tanto.
Tanti sacrifici e tanto lavoro ricompensato con questa grande avventura.Spero possa essere per me e Francesco un punto di partenza, per spingerci oltre, per poter migliorare sempre di più.

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Quanto conta nella creazione del tuo programma libero o short la parte artistica?

FRANCESCO : Nel nostro sport la componente artistica è una parte fondamentale, proprio per questo facciamo delle lezioni specifiche di coreografia.
ALESSIA : molto importante, la componente artistica va a valorizzare anche i tuoi elementi tecnici. Noi ci abbiamo lavorato e ci stiamo lavorando molto con il nostro coreografo Daniele Tofani, che quest’anno ci ha seguito meticolosamente nella creazione dei dischi e non solo.

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Hai mai pensato di passare al ghiaccio?

FRANCESCO : Il mondo del pattinaggio sul ghiaccio è molto diverso dal nostro, sotto molti aspetti forse è addirittura migliore come organizzazione e sicuramente è molto più seguito del pattinaggio a rotelle, ma solamente perchè ha più visibilità. Comunque sia fino ad ora non ho mai pensato di abbandonare le rotelle per andare sul ghiaccio.
ALESSIA : o, il ghiaccio non mi ha mai attratto particolarmente. Mi piace, lo guardo con grande entusiasmo, ma io adoro le rotelle.

Qual’è il tuo futuro in pista e…. fuori?

FRANCESCO : In pista ancora spero di riuscire ad andare avanti con dei buoni risultati che mi, anzi ci permettano di raggiungere livelli ancora più alti e magari arrivare a un futuro campionato mondiale.
Fuori dalla pista ho un lavoro, una ragazza stupenda e tanti amici, quindi una vita felice non troppo diversa da quella dei ragazzi della mia età. Per ora sto benissimo:)
ALESSIA : In pista spero di continuare a lungo il progetto che condivido con Francesco e i miei allenatori, di poter realizzare il sogno del Mondiale e di riuscire a fare una gara internazionale vestendo la maglia azzurra come singolo.
Quando un giorno lascerò, penso di rimanere in questo ambiente facendo esperienze come allenatrice. Vorrei tanto riuscire e poter trasmettere quello che io sto vivendo e quello che mi trasmettono ogni giorno i miei allenatori, a qualcun altro.
Fuori dalla pista, il mio futuro è continuare a studiare e frequentare la facoltá di Fisioterpia oppure entrare nell’Arma.

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Hai dei riferimenti? il tuo pattinatore idolo?

FRANCESCO : Il mio punto di riferimento in questi anni é sempre stato il mio allenatore e grande amico Alessandro Bontempi, sicuramente un esempio di vero atleta e di grande uomo!
ALESSIA : Il mio idolo é Tanja Romano, secondo me é stata la più grande. Vederla ai mondiali di Roma del 2005 é stata un’emozione immensa.
Il suo pattinaggio lascia il segno, regala brividi.

Quanto conta la “testa” per eccellere nello sport?

FRANCESCO : È fondamentale. Se non si usa la testa, se non pensi a quello che fai e se non hai una mentalità vincente non riesci ad andare molto lontano.
ALESSIA : Testa e cuore sono l’arma fondamentale per un’atleta. Vince chi lo
vuole di più. La testa, la mente portano l’atleta a spingersi oltre, a raggiungere e ad
abbattere i suoi limiti.
Mi dicono sempre che i limiti che ci poniamo sono solamente nella nostra testa.

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Chi eccelle nello sport è preparato a superare le difficoltà della vita?

FRANCESCO : Lo sport è una palestra di vita, è disciplina e una scuola in cui si impara il rispetto e la sana competitività. Quindi direi di si, lo sport aiuta ad affrontare le difficoltà della vita perchè forma il carattere e come dicevamo prima la “testa”.
ALESSIA : Si, questa è una cosa di cui sono fermamente convinta.
Noi atleti a questo livello siamo dotati di una determinazione straordinaria che ci può far arrivare ovunque vogliamo. Siamo abituati a sacrificarci per ciò che desideriamo davvero, siamo abituati a rimetterci in gioco a testa alta anche dopo le delusioni e le sconfitte. Lo sport é questo, la vita é questo e noi siamo preparati.

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Cosa pensi si possa fare per aiutare il pattinaggio a rotelle per essere olimpico, cosa manca? cosa c’è?

FRANCESCO : Sicuramente c’è tanto spettacolo nel pattinaggio. Quello che manca è un grande pubblico e un livello un po più alto a livello internazionale. Fino ad oggi la nostra nazionale é la più forte a livello europeo e mondiale, ma anche in altri paesi sta crescendo questo sport.
Per il discorso olimpiade bisogna esaminare tanti aspetti, il numero di spettatori e telespettatori, gli sponsor, e altri fattori. Da atleta spero che si arrivi presto a far passare questo sport alle olimpiadi e ho piena fiducia nel lavoro che la nostra federazione sta già facendo da tempo.
ALESSIA : Per noi pattinatori il Mondiale è il punto di arrivo più alto, per un’atleta però non è così. Per un’atleta di qualsiasi disciplina olimpica e non, la competizione più importante è l’Olimpiade.
Il rammarico per non vedere il nostro sport partecipare alla più grande manifestazione sportiva é grande, soprattutto poi sapendo che gli atleti del pattinaggio artistico sul ghiaccio possono aspirare a questo.
Purtroppo il nostro sport é poco conosciuto e ha poca visibilità. Una cosa che ostacola il pattinaggio artistico a rotelle a essere una specialità olimpica é proprio il poco interesse da parte delle nazioni economicamente più forti e più grandi, le quali avendo pochi atleti non gli interessa finanziare questo
sport.
Bisognerebbe dare maggiore visibilità al pattinaggio, diffondere la nostra tecnica così da poter far crescere il livello delle altre nazioni.

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