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Intervista a Sara Locando dopo la prima esperienza nazionale dell’ artistico inline

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Anche quest’ anno si è concluso il trofeo inline organizzato dalla FIHP.
Gli atleti non erano molti, ma considerando l’attuale stato di questa disciplina in Italia, di più non si poteva sperare. Il livello era buono  nonostante  gli atleti non abbiano iniziato l’inline da piccoli (un passaggio per niente facile) e oltre tutto consideriamo che ci sono pochi allenatori. Un grazie doveroso va a tutti gli atleti e gli allenatori che con impegno stanno sviluppando questa disciplina.

Come la WIFSA anche la FIHP ha dimostrato interesse allo sviluppo dell’ inline, sentiamo quindi cosa ne pensa l’allenatrice Sara Locandro che ha seguito la gara di Roccaraso 2016. 

Intervista a cura di Metka Kuk

Grazie Sara per la sua disponibilità, come le è sembrata la gara di questa specialità?

Si ho visto la gara … se devo dire la verità mi è sembrato un po’ scarso il livello tecnico.

In questa competizione la maggioranza degli atleti ha presentato trottole e coreografie usando la tecnica simile a quella del ghiaccio. Secondo la sua opinione e stata una scelta azzardata o ha portato questa disciplina ad un  livello più elevato?

Come ho già detto in passato io penso che l’inline debba trovare la sua identità e non essere la copia del ghiaccio o dell’artistico con il pattini tradizionali a rotelle, ci vuole un confronto tecnico tra allenatori che sfoci in un accordo tale da mettere insieme tutta una serie di salti,trottole e figure particolari  che diventino la peculiarità dell’inline.

Il trofeo doveva svolgersi con il nuovo regolamento e giudizio FIRS. All’ultimo è stato cambiato il metodo di giudizio ed applicato quello FIHP. Gli atleti sono rimasti alquanto perplessi. Cosa ne pensa a riguardo?

Se fossero venuti molti atleti aveva senso fare la sperimentazione ma con 1 o 2 atleti per categoria non avrebbe avuto senso. Comunque d’accordo con Nicola Genchi le difficoltà sono state valutate tenendo presente il nuovo metodo Firs anche se poi il punteggio era tradizionale. Non penso che gli atleti siano stati danneggiati, né tantomeno le classifiche siano state scorrette per questa decisione che comunque era stata anticipata con un comunicato FIHP. Comunque per quanto riguarda il giudizio resto del parere che se non c’è accordo tra i tecnici dell’inline provenienti dal ghiaccio e quelli provenienti dalle rotelle, non possiamo pensare che i giudici possano prendere iniziative. Da parte della FIRS e della FIHP c’è una grande apertura a creare una disciplina ex novo che non sia ghiaccio e con sia quad ma InLine. Abbiamo un sistema di giudizio nuovo, che sta nascendo ora, che possiamo plasmare a nostro piacimento incontrando le necessità di tutti, ma questo può avvenire solo con un dialogo e preparando tutti i giudici FIRS e FIHP ad affrontare queste competizioni.

Non le sembrerebbe più giusto che anche per gli atleti inline si organizzasse un campionato italiano al posto di un trofeo?

Certo, ma deve aumentare il numero dei pattinatori e il livello tecnico.

Come responsabile SIRI quali  progetti ha per la formazione dei tecnici inline?

Ritornando al discorso che ho appena fatto penso che sia necessario trovare un accordo sulla tecnica per poi suddividere i programmi tra i corsi di vario livello e procedere alle lezioni scegliendo i docenti.

Quali  potenzialità vede in questo attrezzo rispetto ai pattini tradizionali?

Sinceramente vedo una grande potenzialità in questo pattino, ma non so se per quanto riguarda l’artistico riusciremo ad avvicinarci alle difficoltà del ghiaccio o rotelle con pattini tradizionali, questo  per quanto riguarda il pattinaggio di singolo.

Quale futuro vede per questa disciplina in Italia?

Lo vedo molto collegato alla solo dance e alla coppia danza più che sul singolo e coppia artistico in Italia come all’estero.

Vorrei ringraziare Sara Locandro per la disponibilità nonostante i molti impegni.

Se anche voi avete seguito la gara scrivete nei commenti cosa ne pensate e se avete domande chiedete pure, cercherò di rispondere a tutti.

Metka Kuk

 

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