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Debora Sbei e Dario Betti sul tetto del mondo

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La giornata conclusiva dei Mondiali, com’è successo al termine della rassegna juniores, ha regalato tante medaglie alla squadra azzurra e performance che saranno ricordate a lungo. Qui ad Auckland si è spesso messo in evidenza, giustamente, come le caratteristiche dell’impianto, la superficie non scivolosa, una pista attigua a quella di gara per il riscaldamento, abbiano garantito agli atleti le migliori condizioni per esprimersi. Purtroppo bisognerebbe stupirsi quando avviene il contrario e non come in questo caso quando ha il sopravvento la normalità. Dopo l’incubo Brasilia 2011 da questo punto di vista le cose sono andate decisamente meglio; sul resto conviene stendere un velo, se un Mondiale deve essere anche un’occasione per promuovere al mondo esterno il nostro sport il voto in pagella non può che essere zero.
Il programma ha preso il via con il libero della danza. Le posizioni in classifica dopo l’Original Dance erano ben definite e lasciavano poco spazio a sorprese che in effetti non ci sono state. Rispetto alla classifica 2011, con il terzo e quarto posto rispettivamente di Remondini/Spigai e Leoni/Forni, si sono ritirate le prime due coppie Comin/De Candido e Turley/Menard con una naturale promozione di chi ha proseguito l’attività agonistica e il titolo vinto da Anna Remondini e Alessandro Spigai. Le coppie italiane hanno pattinato i loro programmi al meglio, il confronto con la pochezza tecnica ed interpretativa degli stranieri è stato imbarazzante, gli unici a salvarsi i francesi Henneguelle/Meriel, coppia giovane e di buone prospettive.


Anche nella gara seguente, il libero femminile, tutto come da pronostico. Rispetto a Brasilia è evidente il balzo di Cristina Trani dal quarto al secondo posto, ma il Brasile per Cristina era stato un incidente di percorso, la classifica di quest’anno rispecchia i reali valori in campo. Debora Sbei ha vinto il terzo titolo mondiale senior nel libero sciorinando un’altra performance indimenticabile dopo lo short perfetto di giovedì. Per Debora anche il brivido di dover ripartire nel programma a causa di un intoppo alla base musicale: ha affrontato l’inconveniente mostrando tutta la saldezza mentale costruita negli anni e l’abbinamento di questa dote con la perfezione tecnica è alla base di performance strabilianti. Nel tabellino tecnico di Debora la catena triplo toe loop/triplo salchow, il doppio axel, il triplo flip, un triplo rittbergher spaziale e un triplo lutz non bloccato all’arrivo, un’imperfezione che probabilmente ha impedito l’unanimità di “10.00” nello stile: ci siamo dovuti accontentare del 9.9…..Comunque dopo il bronzo negli obbligatori Debora ha chiuso il campionato con i titoli del libero e della combinata e ovviamente è questo ciò che conta.


Bravissima anche Cristina Trani, che non ha commesso errori, esemplare nell’esecuzione di doppio axel, catena triplo toe-loop/triplo salchow e ancora toe-loop e salchow singolarmente, maturata nella regolarità di rendimento e anche dal punto di vista stilistico. Sia lei che Debora si sono presentate con coreografie un po’ lontane dai canoni tradizionali ed anche la ricerca di soluzioni originali per i costumi ed il trucco testimonia la tensione ideale delle atlete e dei loro staff verso il nuovo ed il bello. Al di fuori dei confini italiani il panorama internazionale offre poco se si eccettua la slovena Lucija Mlinaric, ottima atleta, capace sempre di presentarsi al meglio. Da mettere in evidenza anche il terzo posto nella combinata dell’altra slovena Nika Arcon.
Questa carenza di protagonisti ad alto livello nel singolo femminile non la si riscontra fortunatamente tra i maschi dove le aspettative della vigilia sono state rispettate, con tanti atleti di diverse nazionalità in grado di lottare alla grande per le medaglie, ovviamente i nostri tre ma anche i brasiliani Stumer e Casado e il tedesco Lell. Era da tempo che non si assisteva ad una gara così bella e coinvolgente, sicuramente il momento più alto di tutto il campionato per la qualità complessiva degli atleti coinvolti.


Si è confermato sul tetto del mondo Dario Betti, anche lui come la Sbei protagonista di un’altra performance di altissimo livello dopo lo short. Dario è stato impressionante per elevazione/fase di volo dei salti e pulizia degli arrivi: le catene triplo lutz/triplo rittbergher e triplo ritt/triplo ritt, oltre alla consueta serie di tripli eseguiti con facilità disarmante. Anche per Dario si è consumato un piccolo giallo che ha contribuito alla suspense fortissima per l’esito della gara: dopo la serie di passi, in una fase di raccordo, una caduta veniale poteva costare carissima per la penalizzazione di due decimi per giudice nel secondo punteggio. La prestazione diMarcel Sturmer ha fatto il resto, tanta incertezza fino all’ultimo, ma alla fine ha vinto l’atleta migliore.
Non è stato fortunato Andrea Aracu che ha perso per il calcolo delle vittorie (3 a 4 nei confronti del tedesco Lell) la medaglia di bronzo: per Andrea, al di là del contenuto tecnico della performance con un’ottima combinazione triplo ritt/triplo ritt, rimane la soddisfazione di aver fatto ancora una volta breccia nel cuore del pubblico (tutto in piedi alla fine) con la sua interpretazione intensa del “Cappellaio Matto”. L’esordio mondiale a livello seniores dell’altro azzurro Andrea Girotto si è chiuso con una sesta posizione che chiaramente non è in linea con le potenzialità di questo grande talento, campione mondiale junior lo scorso anno. Il campionato di Andrea, anche nelle prove pista, si è sviluppato nell’alternarsi di cose splendide ad errori inspiegabili, ma è facile prevedere che nelle prossime stagioni, con la completa maturità, questa discontinuità possa essere superata.
La Nazionale chiude la 57ma edizione del Mondiale con un bilancio esaltante: 16 medaglie d’oro, 14 d’argento e 8 di bronzo, dobbiamo tutti un GRAZIEcolossale a questi campioni. L’appuntamento iridato è già fissato a Taipei (Taiwan) dove si svolgeranno i Campionati Mondiali 2013.

Le prime competizioni della penultima giornata dei Mondiali 2012 portano un altro raccolto abbondante di medaglie per la Nazionale italiana. Nella gara femminile della solo dance Paola Fraschini ha vinto il quarto titolo mondiale consecutivo pattinando splendidamente la sua versione di “Carmen”, numerosi “10.00” nel punteggio dello stile. Ottima anche la medaglia d’argento di Anna Remondiniall’esordio mondiale nella specialità, non è stato facile tenere dietro l’americanaNicole Leonard che già dalle prove era sembrata molto preparata e convincente.
In campo maschile il confronto per il titolo è stato molto più ravvicinato e si è concluso a favore di Alessandro Spigai, quattro giudici a favore contro tre. Entrambi gli atleti italiani hanno ottenuto punteggi altissimi, a Daniel Morandin non sono bastati due “10.00” nello stile per confermare il titolo 2011.

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